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Italia
Il 18 luglio 1949 viene convocata l'assemblea dei soci in una atmosfera di grossa burrasca. I dirigenti sono sotto accusa per non aver saputo riportare il Vicenza nella massima divisione e si fa notare che proprio a metà campionato c'è stato il periodo più incerto pur riconoscendo i troppi incidenti accompagnati da molta sfortuna. Con molta difficoltà viene approvato il bilancio tecnico, mentre quello finanziario presenta un passivo di 18 milioni. Non è un passivo da poco anche se proprio non si direbbe veramente allarmante. Alcuni validi dirigenti se ne vanno abbastanza seccati e quindi non ritroviamo nel clan dirigenziale dell'annata in corso il cav. Silvio Griggio, il Conte Tommaso Valmarana ed Eraldo Bedendo. La nuova presidenza viene affidata al Conte Ludovico di Thiene con vicepresidente l'Avv. Alvaro Barbieri.
Nella stagione 1950-1951 c'è qualcosa che si incrina verso la fine del campionato ed il Vicenza, a sei giornate dalla conclusione è terzo in classifica e non sembra impossibile riagguantare le fuggitive Spal e Legnano. Che cosa è successo? Non sappiamo bene, ma certamente i disaccordi fra i Dirigenti, tanto è vero che a tre giornate dalla fine il presidente Ludovico di Thiene si dimette ed anche l'allenatore dichiara di avere già il contratto firmato in tasca per la prossima stagione a favore del Como. La squadra viene affidata ad un triumvirato formato da Silvio Griggio, Alvaro Barbieri e il conte Tommaso Valmarana.