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Paolo ROSSI

Cognome:
ROSSI
Nome:
Paolo
Soprannome:
Pablito
Data di nascita:
23 Settembre 1956
Comune di nascita:

Prato
Italia

Cittadinanza:
Presenze:
94
Reti:
64
Altezza:
174 cm
Peso:
67 kg
Ruolo naturale:
Altri Ruoli:
Piede:
Stagioni:
1976-1979
Numero maglia:
9
Note biografiche:

Nella stagione 1976-77 trascina il Lanerossi alla promozione in Serie A segnando 21 reti che gli valsero il titolo di capocannoniere fra i cadetti. Il 16 novembre 1976 esordì anche con la nazionale Under 21, con cui collezionò 11 presenze e 6 reti.

Nel 1977-78 fu la punta di diamante del cosiddetto "Real Vicenza" che conquistò il secondo posto proprio dietro la Juventus, riconquistando il titolo di capocannoniere con ben 24 reti. Dopo l'esordio in nazionale il 21 dicembre 1977 contro il Belgio, viene selezionato a furor di popolo dal c.t. Enzo Bearzot per far parte della nazionale ai mondiali di Argentina, dove sarà una delle rivelazioni del torneo segnando 3 reti. Nel frattempo il Lanerossi Vicenza e la Juventus non trovano un accordo sulla proprietà del calciatore e devono ricorrere al sistema della buste. L'intera proprietà passa clamorosamente alla squadra vicentina: il presidente Giussy Farina offre circa 2.612 milioni di lire per riscattare la metà dai bianconeri, contro l'offerta di meno di un miliardo di Giampiero Boniperti.

Rossi diviene il giocatore di maggior valore, fino a quel momento, nella storia del calcio italiano, con un lungo strascico polemico sulla stampa. L'anno seguente il Lanerossi Vicenza retrocede nonostante i suoi 15 gol e nella stagione 1979-80 Paolo Rossi passa in prestito al Perugia. Qui viene coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse e squalificato per tre anni, in appello ridotti a due. Rossi si è sempre dichiarato estraneo alla faccenda, sostenendo di essere stato un capro espiatorio di cui il calcio italiano aveva bisogno per riconquistare credibilità.

Terminata la squalifica proprio in vista del mondiale di Spagna del 1982 dove, dopo un avvio in sordina, diventa assoluto protagonista: 3 reti contro il Brasile, 2 nella semifinale contro la Polonia e una contro la Germania nella finale lo portano a conquistare il titolo di capocannoniere del torneo. Lo straordinario rendimento al mondiale (complice la vittoria azzurra del titolo) gli vale il Pallone d'oro ed il soprannome di Pablito.

Tornato anche al calcio di club, gioca tre stagioni con la Juventus vincendo una Coppa dei Campioni (1985), una Coppa delle Coppe (1984), una Supercoppa Europea (1984), una Coppa Italia (1983) e due scudetti (1982, 1984). Passa poi al Milan, per chiudere infine la carriera nel Verona a soli 31 anni, soprattutto a causa del fisico minato dai continui infortuni. In queste due ultime squadre ritrova il presidente degli anni d'oro a Vicenza, Giuseppe Farina.

Lasciato il calcio rimane a Vicenza dove diventa imprenditore edile, in società con l'ex compagno di squadra Giancarlo Salvi. Nel 2002, a vent'anni dal titolo mondiale, Paolo Rossi pubblica una sua biografia dal titolo Ho fatto piangere il Brasile. E' stato opinionista per SKY Sport durante i Campionati Mondiali di Calcio di Germania 2006, ruolo che ricopre tuttora nei pre e postpartita della UEFA Champions League.