Komárom
Ungheria
József Violak, noto anche col nome italianizzato Giuseppe Viola (Komárom, 10 giugno 1896 – Bologna, 18 agosto 1949), è stato un calciatore e allenatore di calcio ungherese, di ruolo centrocampista.
Il suo cognome viene italianizzato per volere delle gerarchie fasciste, come condizione per ottenere la concessione della residenza e del passaporto italiano.
Come calciatore gioca da centromediano e milita dapprima in Ungheria e Germania, fino a che nella stagione 1922-23 non lo ingaggia lo Spezia. Nella città ligure resta per due stagioni, per essere poi acquistato dalla Juventus, dove milita per tre anni dal 1924 al 1928. Con i bianconeri vince lo scudetto nella stagione 1925-26. Nella stagione 1928-29 si trasferisce all'Ambrosiana Inter, salvo poi ritornare nuovamente alla Juventus nella stagione 1929-30. Termina la carriera di calciatore nell'Atalanta, dove gioca per due stagioni dal 1930 al 1932. In campo era un vero gladiatore. Il caratterialmente difficile, sia in campo che fuori, gli permette di essere carismatico, divenendo un vero leader delle squadre in cui gioca.
All'arrivo nel territorio italiano svolge per molte stagioni il compito di allenatore-giocatore. Ciò avviene nelle due stagioni trascorse con lo Spezia, nelle stagioni dal 1926 al 1928 con la Juventus, nella stagione 1928-29 all'Ambrosiana Inter, ancora nella stagione 1929-30 alla Juventus ed infine all'Atalanta nelle stagioni dal 1930 al 1932.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, rimane alla guida della squadra orobica nella stagione 1932-33 ed in quella successiva approda al Milan, diventando così il primo allenatore a guidare le tre grandi del calcio italiano.
Al termine della stagione rossonera Jozsef Violak viene ingaggiato dal Vicenza, che nella stagione 1934-35 milita in serie B.
L'iniziale esperienza in biancorosso è molto negativa, in quanto al termine di un campionato tormentato la squadra si classifica all'11° posto, retrocedendo mestamente in serie C. La squadra inanella ben 8 vittorie, ma retrocede ugualmente come quart'ultima, visto che per l'ennesima riforma dei campionati in questa stagione sono previste ben sei retrocessioni. Nel corso della stagione lascia strascichi pesanti la doppia sconfitta in Puglia nel giro di sette giorni, contro Bari e Foggia, entrambe con il medesimo punteggio di 5-0.
La stagione 1935-36 in serie C vede la riconferma in panchina di Violak, che ha l'occasione di riscattarsi e la coglie in pieno. E' un anno difficile, in quanto il presidente Valmarana si dimette. Al suo posto viene nominato come commissario Alfredo Pittarello. Nonostante la difficile situazione societaria (il Vicenza ha 43 mila lire di debito, somma relativamente ingente per l'epoca), la squadra, guidata dal sapiente Violak, riesce a guidare la squadra fino alle soglie della promozione in serie B. La squadra stabilisce il record di reti ufficiali segnate fino ad allora in una sola stagione (82 gol), con Spinato autore di ben 27 reti, 5 delle quali segnati al Padova il 15/12/1935, in una partita terminata 9-0 per i biancorossi berici. Il playmaker Mariano Rossi segna 17 gol, come Giovanni Costa. Romeo Menti a soli 16 anni gioca 23 partite ufficiali e segna 4 gol. E’ calcio champagne da parte di una squadra guidata fino alla quart'ultima giornata di campionato da Violak. Dopo la vittoria contro il Rovigo, Violak riceve una chiamata che non può rifiutare. La Lazio gli offre una panchina in serie A. Violak accetta, con grande rammarico della tifoseria biancorossa e della società berica, il cui comunicato d'addio al proprio mister è sofferto e appassionato: "Nel momento che assume nuovo incarico, giungale gradito cordiale grato saluto tutti giocatori et dirigenti binaco-rossi che memori sue appassionati intelligenti cure durante biennio decorso augurano al Nazionale di un tempo et all'italianissimo allenatore di oggi ogni più brillante successo".
La squadra viene affidata così al mister Walter Alt, che compie il percorso inverso dalla Lazio al Vicenza. La squadra vince due partite e all’ultima giornata di campionato perde la meritata promozione in casa del Fascio Giovanni Grion di Pola, vera e propria bestia nera dei biancorossi, uscendo sconfitta per 2-1.
La serie C stava evidentemente stretta al bravo Violak, che infatti nella stagione successiva (1936-37) sulla panchina della Lazio sfiora la conquista dello scudetto. Rimane sulla panchina biancoceleste anche nella stagione 1937-38, per poi fare ritorno allo Spezia nella stagione 1938-39. Nel 1939-40 svolge il ruolo di Direttore Tecnico al Milan e dal 1940 al 1942 allena il Livorno.
Al termine della seconda guerra mondiale, nel 1945-46 viene ingaggiato dal Genoa, incarico da cui viene sollevato l'11 marzo 1946, trovando nello stesso mese un nuovo incarico alla SPAL. Nella stagione 1946-47 allena il Bologna e in quella successiva il Como in Serie B.
Muore improvvisamente a Bologna a soli 53 anni il 18/08/1949.