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Francesco BALDINI

Cognome:
BALDINI
Nome:
Francesco
Data di nascita:
Luogo di nascita:

Massa MS
Italia

Cittadinanza:
Stagioni:
2022-2023 (dalla 1^ alla 12^ giornata)
Note biografiche:

Difensore roccioso, gioca con la Lucchese (1991-1993 e 1994-1995), con la Juventus (1993-1994), con il Napoli (1995-2001 e 2002-2003), con la Reggina (2001-2002), con il Genoa (2003-2006), con il Perugia (2006-2007), con il Lugano (2007-2008), con il San Marino (2008-2010) e con la Juvenes/Dogana (2010-2011).

Come allenatore siede sulla panchina del Bologna Allievi (2011-2012), del Bologna Primavera (2012-2014), del Sestri Levante in serie D (2014-2015, dove vince i play off nazionali), della Lucchese in serie C (2015-2016, esonerato il 27 ottobre 2015, richiamato il 23 febbraio 2016, si dimette il 6 marzo), dell'Imolese in serie D (2016-2017, con un secondo posto), della Roma Under 17 (2017-2018), della Juventus Primavera (2018-2019), del Trapani in serie B (2019-2020, esonerato il 17 dicembre) e del Catania in serie C (2020-2022, dove il 19 marzo 2021 subentra all'esonerato Raffaele, mentre l'anno seguente resta in sella fino al 9 aprile 2022, giorno in cui il Catania viene escluso dal campionato per fallimento). 

Rimasto svincolato, Baldini dopo soli tre giorni si accorda con il Vicenza, che milita in serie B e ha appena esonerato l'allenatore Christian Brocchi. Il Vicenza è terz'ultimo in classifica, a pari punti (25) con il Cosenza e davanti a Crotone e Pordenone. L'Alessandria è quattro punti più avanti (29), mentre il posto che garantisce la salvezza diretta è a ben 9 lunghezze (34 punti, occupato dalla Spal), praticamente irraggiungibile con sole quattro partite da giocare. 

Dopo quattro giorni dal suo arrivo, Baldini siede in panchina al Menti nella partita in casa contro il Perugia, che termina con una sconfitta. Quel lunedì di pasquetta il Cosenza vince e il Vicenza si ritrova da solo al terz'ultimo posto, a tre lunghezze dal Cosenza e a ben sette dall'Alessandria, con appena tre partite da giocare. Baldini in sala stampa, dopo la sconfitta interna attacca duramente la squadra: "Occorre aver voglia di giocare a pallone. Se non ci sono questi aspetti devo ricercarli, vorrà dire che porterò giocatori della Primavera. Devo dare una svegliata, devo inventarmi qualcosa. Ho bisogno di avere venti Maggio, oggi il migliore: ho bisogno di gente che ha voglia di salvarsi. Ho il dovere di andare a cercare queste cose, non sono venuto qui per portare a casa la giornata lavorativaQuesta squadra ha bisogno di darci e darmi qualcosa in più: se me lo da un ragazzino di 18 anni, giocherà il ragazzino di 18 anni. Si può perdere anche dando tutto, se l’avversario è più forte gli stringi la mano. Oggi non abbiamo dato tutto, e noi abbiamo il diritto e il dovere di dare tutto".  

Dopo la sferzata di Baldini, il Vicenza vince a Como per 2 a 0 in casa di una squadra già salva e senza grandi aspirazioni. La domenica successiva il Lane sconfigge in casa la capolista Lecce, in una partita in cui succede veramente di tutto. Ai salentini bastava un punto per la matematica promozione, ma nel secondo tempo passano in vantaggio. I tifosi del Lecce, posizionati sulla curva Nord, festeggiano lanciando una bomba carta sul terreno di gioco, non lontano dal portiere biancorosso Contini che crolla a terra stordito e viene sostituito. Dopo 15 minuti di sospensione, la partita riprende e il Vicenza, virtualmente retrocesso, dapprima pareggia con un rigore di Diaw al 93' e poi trova il gol vittoria al 102' con un memorabile tiro da fuori di Ranocchia. Il Menti esplode e il Lane resta aggrappato alla salvezza, potendo giocarsi tutto la domenica successiva in casa dell'Alessandria che si trova proprio a tre punti di distanza. Un pareggio avrebbe sancito la matematica retrocessione. Al Moccagatta il Vicenza compie l'impresa, vincendo 1 a 0 con gol di Demaio e finendo a pari punti con i grigi. Essendo in vantaggio negli scontri diretti, i biancorossi condannano l'Alessandria alla retrocessione diretta e conquistano la possibilità di disputare i playout contro il Cosenza, quint'ultima classificata. La partita di andata si gioca al Menti e viene decisa da un gol di Maggio al 90', dopo una gara molto discussa per delle decisioni arbitrali non condivise dai cosentini che recriminano per un gol annullato dal VAR a causa di una interpretazione un po' cervellotica. Durante la settimana i social e i media si scatenano, con tanto di minacce fra pseudo-tifosi e relative interrogazioni parlamentari. Al ritorno del playout la squadra va a Cosenza con 600 vicentini al seguito e all'ingresso in campo viene accolta dalle grida "ladri, ladri", da parte dei 22 mila sugli spalti. Dopo un buon primo tempo, la squadra rientra in campo molle dopo l'intervallo e subisce l'uno a zero al primo minuto del secondo tempo. Baldini decide allora per due sostituzioni azzardate, inserendo il trequartista Da Cruz e l'attaccante Meggiorini per il difensore Bruscagin e il centrocampista Bikel. La squadra perde equilibro e viene infilata dalle repentine ripartenze rossoblù, finché un folle gesto di Brosco, che colpisce di mano un'innocua palla vagante, non pone definitivamente fine alle velleità beriche di salvezza. Al 22' del secondo tempo il rigore del 2 a 0 è un macigno sul campionato del Lane. La retrocessione è ora inevitabile. 

Dopo un mese trascorso ad attendere l'esito dell'iscrizione al campionato di serie B da parte di alcune squadre considerate a rischio (in primis la Reggina), il Lane ai primi di luglio ha la certezza di rimanere in serie C, con alla guida il confermato Baldini. Dopo una campagna acquisti importante, il Vicenza, a detta di tutti gli osservatori, si presenta come la squadra da battere. Baldini propone un calcio molto offensivo, azzardando fin da subito soluzioni tattiche un po' spregiudicate e impiegando alcuni giocatori chiave in ruoli a loro non congeniali, come nel caso di Dalmonte, un esterno offensivo e buon finalizzatore, impiegato spesso come terzino o fluidificante a tutto campo. La squadra ne risente e fatica a recepire appieno i dettami tattici del tecnico, alternando partite travolgenti in cui sfiora la goleada a sconfitte cocenti contro squadre molto più deboli. Anche i tifosi iniziano a rumoreggiare, in quanto è evidente come il calcio proposto dal mister sia talmente squilibrato in avanti, da lasciare ampie possibilità di ripartenza agli avversari. Ogni palla persa diventa una possibilità per gli avversari e un potenziale pericolo che non sempre la squadra riesce ad arginare. Si è arrivati al paradosso per cui un calcio d'angolo a favore del Vicenza diventa spesso un'occasione di ripartenza a campo aperto per gli avversari. Dopo 8 giornate il Vicenza è al decimo posto in classifica con appena 11 punti. La squadra di Baldini si riscatta parzialmente vincendo in casa 2 a 1 con il Mantova e poi a Seregno contro il Sangiuliano, pur soffrendo, con un gol di Dalmonte al 90'. La domenica successiva perde malamente in casa contro la Pro Vercelli per 2 a 3, a cui fa seguito un acceso confronto tra il mister, il direttore sportivo e i rappresentanti della curva. A metà settimana il Vicenza batte l'Arzignano in Coppa per 4 a 2, con Baldini che, sentendo traballare la panchina, schiera la squadra titolare. La domenica successiva una Ferlapisalò corsara al Menti vince per 1 a 0, ponendo fine all'esperienza in biancorosso di mister Baldini. Al suo posto viene chiamato a condurre la squadra Francesco Modesto.